Giochi di ruolo e simulazioni. Paesi dai nomi di fantasia, ma con problemi energetici assai simili a quelli di molte nazioni reali. Petro-stati immaginari, in dubbio se continuare a privilegiare l’estrazione del petrolio o se puntare, piuttosto, su altre fonti energetiche naturali presenti sul loro territorio. Nazioni in via di sviluppo che possiedono risorse ma non sanno come creare nuovi posti di lavoro.
Sono alcune delle situazioni dinamiche e concrete che saranno proposte agli studenti del workshop intitolato “Politiche energetiche innovative al servizio dello sviluppo sostenibile”, che da oggi, lunedì 9, proseguirà fino a venerdì 13 dicembre. Il workshop è organizzato dalla TWAS e si terrà a Trieste, presso l’Hotel Adriatico di Grignano. Rientra nel ciclo di incontri e di attività di Scienza e Diplomazia che la TWAS ha avviato un paio di anni orsono.
Interverranno al workshop Umberto Laureni, Assessore all’ambiente, energia, riqualificazione Aabientale del Comune di Trieste, per i saluti istituzionali, e Vaughan Turekian, esperto di scienza e diplomazia presso l’Associazione americana per il progresso della scienza (Aaas, http://www.aaas.org), che terrà una conferenza pubblica lunedì pomeriggio alle 14,00 all’Hotel Adriatico di Grignano.
I circa venti studenti che parteciperanno alle lezioni simulate sono giovani scienziati già esperti di questioni energetiche, che desiderano acquisire nuovi strumenti per intervenire in sede diplomatica, o come esperti scientifici a fianco di decisori politici e figure di governo, su questioni di politiche energetiche. Provengono, fra gli altri, da Iran, Senegal, Camerun, Uzbekistan, Zimbabwe. A insegnar loro le migliori strategie di intervento e counselling scientifico-economico saranno quattro ambasciatori provenienti da Guinea, India e Camerun, oltre a scienziati senior, esperti di energia e sviluppo sostenibile, che vestiranno i panni di stimolatori.
“Il workshop – spiega Peter McGrath della TWAS, che ha organizzato l’evento assieme a Sara Dalafi – ha un’impostazione pratica. Vogliamo che gli studenti tornino al loro paese con un bagaglio pieno di idee e strumenti di intervento concreti”.
Nel corso della settimana, i futuri esperti di scienza e diplomazia verranno suddivisi in gruppi. Alcuni elaboreranno percorsi di ricerca e sviluppo nel settore delle fonti tradizionali e rinnovabili. Altri dovranno cercar di costruire scenari futuri, con l’obiettivo di portare i paesi immaginari a elaborare politiche sostenibili nell’arco dei decenni futuri. Infine verranno stilati alcuni “White paper”, rapporti-guida contenenti elementi e suggerimenti pratici da applicare in circostanze specifiche dai partecipanti, una volta rientrati nei rispettivi paesi.
“L’idea che gli esponenti diplomatici possano trarre beneficio dalla consulenza con esperti scientifici specificatamente formati sta mettendo radici, in molti paesi industrializzati”, commenta McGrath. “Con il programma Scienza e Diplomazia la TWAS intende dare un contributo concreto affinché questa idea e questi principi possano attecchire anche nel Sud del mondo”.