Conoscere specificità e criticità di un territorio è il primo passo per attuare interventi efficaci, mirati al risparmio energetico. Il secondo passo consiste nel formare le nuove generazoni ancora in età scolare, costruendo attenzione per e conoscenza dell’ambiente. È il messaggio con cui Umberto Laureni, Assessore comunale all’ambiente, energia, riqualificazione ambientale dei siti inquinati, ha aperto il workshop “Politiche energetiche innovative al servizio dello sviluppo sostenibile” organizzato dalla TWAS. Il workshop fa parte del programma Science&Diplomacy che la TWAS ha avviato con l’Associazione americana per il progresso della scienza (Aaas, http://www.aaas.org) e durerà fino a venerdì 13 dicembre.
Trieste, ha spiegato Laureni presentando il Piano di azione per le energie sostenibili che il Comune di Trieste adotterà in questi giorni, ha una sua collocazione geografica particolare che incide sull’orientamento delle politiche energetiche locali. “La Bora ci impedisce di sfruttare l’energia eolica come fanno altri paesi mentre la presenza di edifici storici non consente un ricorso diffuso al fotovoltaico, dal momento che i pannelli si possono installare solo su edifici di recente costruzione”. Temi nuovi per i circa venti aspiranti esperti in diplomazia scientifica, provenienti da 17 paesi in via di sviluppo, e sicuramente lontani dal loro mondo, ma ugualmente importanti perché trasferibili, seppure con dettagli diversi, alle realtà dei loro paesi d’origine.
Se l’Europa è alle prese con ritardi e incertezze politiche in fatto di energia, l’Africa e i paesi in via di sviluppo non stanno a guardare. Il Marocco ha costruito un potente impianto eolico investendo 9 miliardi di dollari. L’Etiopia intende realizzare sul Nilo il più imponente impianto idroelettrico africano, mentre Ruanda, Tanzania e Burundi sono impegnati in un piccolo ma significativo progetto comune per costruire una centrale idroelettrica a cavallo fra i tre stati. “È un esempio di intersezione fra scienza e diplomazia – ha detto Mohamed Hassan, che presiede la Iap, il network mondiale delle accademie scientifiche – che indica l’importanza della collaborazione transfrontaliera e l’unione di competenze diverse”.
Romain Murenzi, direttore esecutivo della TWAS, ha invece sottolineato come la scienza e, in questo caso l’energia, possano diventare strumento di scambio e di cooperazione pacifica fra i popoli. Domani il workshop proseguirà con le prime esercitazioni pratiche che gli studenti saranno chiamati a risolvere.