È stato il Segretario generale delle Nazioni Unite in persona, Ban Ki-moon, a nominarlo. E dunque sarà proprio Romain Murenzi, direttore esecutivo della TWAS (l'Accademia mondiale delle scienze), a guidare il panel internazionale di esperti incaricati di capire in che modo una Banca Tecnologica potrebbe aiutare i paesi meno sviluppati (LDCs: Least Developed Countries) della Terra ad affrontare emergenze quali povertà, riduzione della biodiversità ed energia. Il panel si compone di dieci esperti, di cui ben cinque sono membri della TWAS, e comprende due leader di organizzazioni internazionali che lavorano in partnership con la TWAS.
Quali saranno i compiti del panel? I dieci membri che lo compongono, equamente divisi per genere, sono incaricati di stilare una lista di racomandazioni relative alla proposta di creare una "Technology Bank and Science, Technology and Innovation Supporting Mechanism". Il panel annovera nelle sue fila la cinese Fang Xin (TWAS Fellow 2010), presidentessa dell'Organizzazione per le donne nella scienza per i paesi in via di sviluppo (OWSD), e il sudanese Mohamed H.A. Hassan (TWAS Fellow 1985), co-presidente dello IAP, il network globale di accademie scientifiche, nonché presidente del Council of United Nations University. Hassan è anche tesoriere della TWAS e in passato è stato direttore esecutivo dell'Accademia.
"Progressi di natura tecnologica, anche se modesti, possono generare benefici enormi per i paesi meno sviluppati e per le loro popolazioni," ha detto Murenzi, che in passato è stato Ministro della scienza, della tecnologia e della ricerca scientifica in Ruanda. "Sono onorato di questo incarico e sono sicuro che, insieme ai colleghi che compongono il panel, lavoreremo con entusiasmo e determinazione, per produrre quelle necessarie raccomandazioni che si tradurranno in una Banca Tecnologica concreta e ad alto impatto."
La struttura proposta dovrebbe fungere, in primis, da archivio per informazioni di natura scientifica. Ma dovrebbe essere anche uno strumento per collegare chi, nei paesi in via di sviluppo, promuove l'innovazione, con i possibili sostenitori di tale innovazione, in grado di garantire non solo sostegno finanziario, ma anche assistenza legale e brevettuale. La banca dovrebbe offrire anche strumenti atti ad aiutare i paesi meno sviluppati a negoziare il proprio accesso ai diritti di proprietà intellettuale, garantendo ai ricercatori di detti paesi una migliore fruizione della letteratura scientifica mondiale. Tra gli altri obiettivi della Banca Tecnologica figura la creazione di network che consentano ai paesi meno sviluppati di ampliare il proprio orizzonte di contatti e relazioni, promuovendo la cooperazione tra paesi in via di sviluppo sul fronte di partnership commerciali.
Il panel si riunirà per la prima volta il 16 febbraio 2015. Entro l'estate invierà un rapporto al Segretario generale delle Nazioni Unite, per informare l'Assemblea Generale sulle sue future modalità di azione. Se l'Assemblea approverà il piano di azione, il panel guidato da Murenzi potrebbe rivelarsi un elemento chiave nell'agenda internazionale delle priorità, in special modo per quanto riguarda il raggiungimento dei cosiddetti Sustainable Development Goals. La bozza attuale dei goal sullo svilppo sostenibile prevede infatti che la Banca Tecologica sia del tutto operativa entro il 2017.
Fanno parte del panel anche Bruce Lehman, già segretario aggiunto al commercio degli Stati Uniti; Tebello Nyokong (Twas Fellow 2009), docente di chimica e nanotecnologie alla Rhodes University del Sud Africa; Dorte Olesen, professore alla Technical University of Denmark; il nepalese Posh Raj Pandey, presidente esecutivo della South Asia Watch on Trade, Economics and Environment; l'ex primo ministro di Haiti, Michèle Duvivier Pierre-Louis; Firdausi Qadri (TWAS Fellow 2011), direttore del Centre for Vaccine Sciences presso l'International Centre for Diarrhoeal Disease Research, in Bangladesh; Hakan Karatas, direttore della cooperazione internazionale presso lo Scientific and Technology Research Council della Turchia; e Gyan Chandra Acharya, sotto-segretario generale delle Nazioni Unite e alto rappresentante per i paesi meno avanzati (LDC), per i paesi in via di sviluppo dell'entroterra e per i cosiddetti Small Island Developing States (paesi costieri che condividono problematiche di sviluppo simili).
L'Accademia mondiale delle scienze per il progresso scientifico dei paesi in via di sviluppo - TWAS - opera per promuovere il progresso sostenibile attraverso ricerca, istruzione, politica e diplomazia. L'accademia è stata fondata nel 1983 da un gruppo di eminenti scienziati dei paesi in via di sviluppo, guidati dal fisico pachistano Abdus Salam, premio Nobel per la fisica nel 1979.
Oggi la TWAS conta circa 1150 Fellow provenienti da 90 paesi. Tra essi vi sono 15 premi Nobel. Nel corso di oltre tre decenni, la mission dell'Accademia si è focalizzata sul fornire supporto e incentivi alla ricerca scientifica di eccellenza nei paesi in via di sviluppo, con l'obiettivo di applicare scienza e tecnologia alla risoluzione di problemi globali. La TWAS riceve un consistente contributo finanziario dal Governo italiano. L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) amministra i fondi e il personale della TWAS.
Il segretariato di OWSD e IAP è ospitato dalla TWAS, all'interno del Campus scientifico del Centro internazionale di fisica teorica Abdus Salam, di Trieste.