“La mia impressione? Che la TWAS e, in genere, il Sistema Trieste siano un patrimonio che va preservato e difeso anche nei momenti di crisi economica come quello che stiamo vivendo. Un patrimonio che il Paese dovrebbe conoscere meglio”. 

Con queste parole Mario Giro, sottosegretario agli Affari Esteri del Governo Letta, ha concluso ieri (4 novembre) la sua visita al Campus scientifico di Miramare dove ha incontrato, fra gli altri, una delegazione della Twas e una rappresentanza dell’Ictp, il Centro internazionale di fisica teorica Abdus Salam.

Dall'inizio degli anni '90, Mario Giro si occupa delle relazioni internazionali e delle attività di mediazione per la pace. Dal 1998 è responsabile delle relazioni internazionali della Comunità di Sant'Egidio. È stato coinvolto a tale titolo in diversi processi di mediazione in Algeria (1994-5), Kosovo (1998-9), Costa d'Avorio (2002-2011), Liberia (2004-5), Togo (2003), Darfur (dal 2004), e recentemente in Siria (2012) e Casamance – Senegal (2012). È stato nominato sottosegretario agli Affari Esteri  il 3 maggio 2013.

Nel suo incontro con la TWAS, il sottosegretario ha espresso viva soddisfazione per la concretezza dei risultati dell’Accademia, che compie trent’anni e che dal lontano 1983 si adopera per finanziare e promuovere la ricerca del Sud del mondo, affinché attraverso di essa gli scienziati possano risolvere problemi locali e insieme globali.

Come ha sottolineato Romain Murenzi, direttore esecutivo della TWAS: “Attualmente la TWAS assegna oltre 600 borse di studio l’anno, per consentire a valenti dottorandi di perfezionare la loro formazione presso istituti esteri prestigiosi. Uno dei nostri obiettivi è portare questo numero a 1000, ampliando le nostre collaborazioni con paesi quali Giappone, Australia e Germania”.

“Quando si parla di ricerca e dei finanziamenti alla scienza – ha concluso Giro, che nel 2012 è stato anche Consigliere del Ministro della cooperazione internazionale e dell’integrazione – si tende ad avere una visione pessimistica delle cose. Trieste e i suoi centri di eccellenza ci dicono che la realtà è un’altra”.