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Cartoline dalla Comsats: uno per tutti tutti per uno

Cartoline dalla Comsats: uno per tutti tutti per uno

Storie di successo per salute e tecnologie dell'informazione

"Se uno scienziato impara qualcosa e lo trasforma in un'applicazione utile per il suo Paese, poi è certo che lo condividerà con gli altri. In questo modo la conoscenza si amplifica e così pure i benefici che ne derivano". Con queste parole Imtinan Qureshi, Direttore esecutivo della Comsats, riassume la filosofia che anima la Commissione su Scienza e Tecnologia per lo Sviluppo Sostenibile nel Sud del mondo che ieri  ha concluso la due-giorni di lavori a Trieste, nella sede della Twas, l'accademia delle scienze per i paesi in via di sviluppo.
Durante il convegno i 21 delegati che hanno raggiunto fortunosamente Trieste (complice la nube vulcanica) hanno presentato progetti di successo realizzati nei rispettivi Paesi dell'emisfero meridionale. Tra questi, due progetti realizzati da Comsats in Pakistan che ospita, fra l'altro, la sede amministrativa della Commissione.
Il primo riguarda la realizzazione dell'Istituto per le Tecnologie dell'Informazione (Ciit), nato nel 1998 con appena 300 studenti, e che oggi conta ben 16 mila iscritti. "Il Ciit - dice Qureshi - è sorto in anni in cui Internet era poco diffuso e la tecnologia era agli inizi. Così Comsats ha pensato di investire in un'idea ambiziosa: creare un punto di riferimento per lo sviluppo delle tecnologie collegate all'informazione e un Internet service esteso al Paese. Il centro si è trasformato, di fatto, in un'università, mentre le strutture per l'uso di Internet hanno dato vita a una rete che oggi unifica le sei città del Pakistan, mettendo in rete industrie, banche, uffici".
Sul fronte sanitario c'è un secondo esempio di successo, in parte legato al primo: la e-health, cioè la sanità in rete, che oggi permette a villaggi sperduti fra i monti di avere assistenza medica adeguata.
"Abbiamo fatto le prime prove con un villaggio a 40 km da Islamabad" spiega Qureshi "fornendo a medici esperti residenti in città una base da cui lavorare, un ambulatorio presso la sede Comsats. Poi abbiamo allestito un centro satellite nel villaggio-test e abbiamo verificato se il medico era in grado di seguire i pazienti a distanza, via computer, valendosi di personale paramedico in loco. Una volta confrmato che la cosa era fattibile l'abbiamo applicata a una regione sperduta distante 300 km dalla capitale. Ora anche lì l'assistenza sanitaria è garantita per quanto riguarda i principali problemi di salute, soprattutto malattie dermatologiche dovute all'ambiente duro e a condizioni igieniche non ottimali". Oggi tre grossi ospedali pakistani stanno sviluppando la tecnologia dell'e-health, e il progetto - com'è nella filosofia di Comsats - sta gettando fondamenta anche in Sudan e Siria.
"È stata una riunione assai produttiva - ha sottolineato Mohamed Hassan, Direttore esecutivo della Twas - perchè ha riunito attorno a un tavolo scienziati che hanno parlato ad altri scienziati, presentando problemi, discutendo tecnologie e portando soluzioni di successo. I progetti per i prossimi quattro anni lo dimostrano: abbiamo individuato le priorità strategiche per ogni paese membro di Comsats, e da domani ci metteremo al lavoro per realizzarle".